Una scuola digitale

La tecnologia può essere un potentissimo abilitatore dell’innovazione formativa e organizzativa, oltre che del miglioramento degli apprendimenti, se messa al servizio di pratiche didattiche innovative e metodologicamente fondate. (Paolo Ferri)

Qual è la ragione dell’uso delle nuove tecnologie nel mondo della scuola? In che rapporto si trova la didattica con le nuove tecnologie? È sufficiente l’uso dei più aggiornati devices perché avvenga l’auspicata integrazione delle nuove tecnologie nella didattica?

 

Le tecnologie sono al servizio della didattica e dei fondamenti pedagogici che la sorreggono, oppure la loro semplice adozione permette il superamento del modello trasmissivo tradizionale?

Il modello S.A.M.R. (Substitution, Augmentation, Modification, Ridefinition), formalizzato da Ruben Puentedura, pedagogista spagnolo,  guida l’analisi dell’impatto reale delle nuove tecnologie nel mondo dell’educazione attraverso l'esemplificazione di quattro possibili approcci.

Sostituzione. La tecnologia utilizzata non apporta reali cambiamenti alla didattica tradizionale o all’esperienza di apprendimento  e insegnamento.

Esempio: anziché scrivere a mano gli studenti utilizzano una app per scrivere una relazione.

 

Arricchimento: la tecnologia offre semplici miglioramenti alle pratiche tradizionali, ma non costituisce un’innovazione sostanziale. 

Esempio: l’utilizzo di una applicazione digitale per la scrittura permette l’inserimento immagini, il controllo del layout pagina, la possibilità di avere a disposizione numerosi espedienti comunicativi di tipo grafico, impossibili con la tradizionale  scrittura con carta e penna. 

 

Modificazione: la tecnologia potenzia le pratiche  di insegnamento e apprendimento.  I compiti non possono essere progettati senza l’uso degli strumenti tecnologici. 

Esempio: scrittura in modalità collaborativa. I testi possono essere co-prodotti e commentati. La scrittura collaborativa realizza un approccio  peer tutoring. Il risultato è altra cosa rispetto alla modalità tradizionale di scrittura.

 

Ridefinizione: gli strumenti tecnologici potenziano e migliorano l’apprendimento. Le attività rese possibili dalla tecnologia non sono realizzabili nelle modalità tradizionali.

Esempio: pubblicazione sul web di documenti realizzati in modalità cooperativa (ad es. tramite un blog). Gli studenti vedono la dimensione pubblica del loro lavoro, devono confrontarsi con il giudizio altrui e ne devono rispondere. 

 

Gli ultimi due approcci non sono possibili con i metodi e le pratiche della didattica tradizionale in quanto producono un vero e proprio mutamento dei modi dell'apprendere: gli spazi diventano flessibili,  i tempi di lavoro di estendono oltre l’orario di lezione,  i contesti  risultano attivi, cooperativi e condivisi e i processi di apprendimento divengono personalizzabili e autonomi.

Il modello SAMR, sopra esemplificato, permette quindi la riflessione sul livello di integrazione delle tecnologie nell'attività didattica e sui possibili utilizzi di queste in quanto risorse per la qualità dei percorsi educativi e per l’acquisizione di competenze trasversali.  

Le tecnologie non incidono solo sui processi cognitivi ma anche sui diversi codici espressivi, sulle interazioni sociali, sugli aspetti relazionali, sull’immaginazione e la creatività, sugli stili di apprendimento e sullo sviluppo di competenze quali il problemim-solving, il pensiero critico, la collaborazione e la condivisione. Apprendere in un contesto tecnologicamente avanzato significa apprendere non solo di più ma in modo più articolato, ricco ed integrato.

“Saper integrare in modo efficace le tecnologie digitali nella pratica didattica significa riuscire a costruire percorsi didattici e contesti di apprendimento più dinamici rispetto a quelli tradizionali per consentire agli studenti di apprendere in maniera più efficace ed acquisire quelle competenze necessarie ad affrontare la società globale del 21° secolo”. (Marcello CAFIERO. “Il Modello SAMR nella pratica didattica”. Marcello CAFIERO, 2015. Apple Books).