Valutazione

In regime di didattica a distanza, la valutazione è più che mai uno strumento formativo, serve cioè per:

-  Dare riscontri puntuali sulla riuscita di quanto producono, sull’acquisizione di conoscenze e abilità, sullo sviluppo delle competenze

-  Fornire un feedback costante

-  Dare indicazioni su come procedere anche in considerazione del fatto che riducendosi in questa fase le ore di attività didattica con il docente aumenta la quantità di lavoro che ogni studente deve svolgere in autonomia e il percorso di apprendimento è in carico allo studente in misura maggiore rispetto all’ordinario.

Si accentua in questo modo la dimensione continuativa della valutazione, l’osservazione del processo, del percorso che fa l’alunno, piuttosto che l’enfasi posta sui singoli episodi valutativi: moltiplicare le valutazioni è infatti anche un modo per ridurne il peso e, quindi, il possibile effetto demotivante di una prova negativa.

2. Motivare la valutazione

È importante continuare ad accompagnare la valutazione numerica, inserita nella sezione “Altro” del registro come indicato dalle LINEE GUIDA del 238 del 1 aprile ’20 con una spiegazione discorsiva, se possibile scritta, soprattutto quando non si tratta di prove oggettive. La spiegazione discorsiva deve aiutare lo studente a focalizzare i suoi punti di forza e i punti deboli; a mettere in prospettiva gli eventuali insuccessi, anche utilizzando espressioni di incoraggiamento; a indicare possibili ambiti e modalità di miglioramento, in una logica di apprendimento e crescita continua.

3. Che tipo di prove utilizzare

La didattica a distanza impone un parziale ripensamento delle tipologie di prove da sottoporre agli studenti: non tutte le prove che si utilizzano in aula possono infatti essere riproposte senza adattamenti nella didattica a distanza.

In regime di didattica a distanza, si suggerisce pertanto di utilizzare le seguenti tipologie di prove di valutazione:

a)  Correzione individuale e valutazione di esercitazioni pratiche e compiti svolti a casa

b)  Domande guida sui contenuti della lezione da svolgere in autonomia

c)  Verifica oggettiva su conoscenze e abilità

d)  Prodotti di gruppo

3.a. Correzione individuale e valutazione di esercitazioni pratiche e compiti svolti a casa

I compiti assegnati agli studenti possono essere oggetto di correzione individuale e conseguente valutazione motivata. Nell’assegnare la valutazione, si terrà conto di due fattori:

-  Puntualità della consegna

-  Correttezza dei compiti svolti

 

3.b. Domande guida sui contenuti della lezione da svolgere in autonomia

Si tratta di domande che vengono assegnate per il lavoro autonomo degli studenti dopo lo svolgimento di una video lezione. Servono come guida per lo studio: lo studente è aiutato a non tralasciare nulla dell’argomento assegnato e, alla fine, viene accompagnato a creare un discorso organico; inoltre fungono da autovalutazione, perché al termine del lavoro lo studente riesce a rendersi conto delle eventuali lacune

nella sua preparazione e può richiedere in maniera mirata la spiegazione dei contenuti o dei concetti che necessita di recuperare.
Nell’assegnare la valutazione, si terrà conto di tre fattori:

 - Correttezza delle risposte fornite o, in alternativa, appropriatezza

   delle richieste di chiarimento presentate dallo studente

-  Accuratezza formale

-  Puntualità della consegna

 

3.c. Verifiche oggettive su conoscenze e abilità

Le verifiche sulle conoscenze possono essere utilmente realizzate tramite i Moduli di Google.
La modalità operativa che si suggerisce di adottare è di utilizzare questi momenti di verifica nel corso o al termine delle lezioni in videoconferenza: diventeranno così occasioni per gli studenti di essere maggiormente motivati all’attenzione durante la lezione e di fissare meglio nella memoria i contenuti fondamentali della lezione appena svolta; per i docenti di verificare immediatamente l’andamento della lezione ed eventualmente procedere a recuperare e chiarire le informazioni e i concetti che gli studenti non dovessero aver acquisito in misura adeguata.
Occorre tenere presente alcune specificità degli studenti con bisogni educativi speciali (DVA e DSA) per poter impiegare anche con loro questo genere di verifica. Questi studenti, quando possibile, necessitano di un intervento individualizzato che rivisiti l’argomento della lezione, lo suddivida in parti, lo semplifichi a livello lessicale e concettuale, predisponga mappe e appunti. In questi casi, pertanto, la prova oggettiva sui contenuti della videolezione andrà proposta allo studente solo dopo che questi abbia potuto riprendere i contenuti con il supporto anche del docente di sostegno.


3.d. Prodotti di gruppo
È utile promuovere la realizzazione di attività e prodotti di gruppo: gli studenti hanno più tempo a disposizione e traggono giovamento dal relazionarsi con i compagni e condividere obiettivi di lavoro. È un’occasione da cogliere per promuovere lo sviluppo di competenze relazionali e cooperative, anche attraverso la realizzazione di esercitazioni e prodotti didattici a piccoli gruppi, che potranno essere valutati tenendo conto dei seguenti parametri:

            -  Accuratezza del prodotto finale

            -  Correttezza dei contenuti

            -  Puntualità nella consegna

Rispetto allo svolgimento di lavori di gruppo in classe, mancando la fase di osservazione degli studenti, non sarà invece possibile valutare il grado di cooperazione (che potrebbe però essere oggetto di domande di autovalutazione).

 

4. Attenzioni per l’inclusività

Nella progettazione e nello svolgimento della didattica e delle prove, in particolare di quelle scritte, i docenti disciplinari, operando in stretta collaborazione con i docenti di sostegno, terranno conto delle esigenze specifiche degli studenti DVA, con DSA e con altri bisogni educativi speciali. Le caratteristiche delle prove prevederanno – come accade nella didattica ordinaria – tutti gli adattamenti richiesti dal PEI o dal PdP dello studente.

Sarà necessario operare con flessibilità per adattare i criteri di valutazione votati dal Collegio alle situazioni specifiche, sempre in un’ottica di personalizzazione del piano educativo.

Per molti studenti, e in assoluto per gli studenti DVA con programmazione differenziata, tenuto conto delle difficoltà della didattica a distanza, è indispensabile evitare il sovraccarico di informazioni e di lavoro domestico. Occorre quindi selezionare con attenzione gli argomenti da svolgere e le competenze su cui investire, anche attraverso la cooperazione costante con i docenti di sostegno della classe (la cui competenza non riguarda esclusivamente gli studenti diversamente abili).

 

5. Cosa valutare, cosa no e dove valutare

Tutte le valutazioni, comprensive di eventuali elementi descrittivi espressi in forma discorsiva, andranno riportate sul registro elettronico nella sezione “Altro” del Registro elettronico: in questo modo si garantirà la validità delle valutazioni stesse, nonché la tempestività e la trasparenza della comunicazione alle famiglie e agli studenti.

La mancata partecipazione alle attività di lezione a distanza, salvo casi di forza maggiore adeguatamente giustificati e segnalati, potrà costituire elemento di valutazione in sede di scrutinio finale: l’attività didattica a distanza è infatti obbligatoria per gli studenti e costituisce a tutti gli effetti parte del percorso di istruzione e formazione dell’anno scolastico 2019/20.

 

6. Valorizzare le competenze trasversali

In un’ottica di valutazione formativa è stato elaborato uno strumento che permetterà di registrare alcune competenze trasversali che è possibile osservare durante le attività di didattica a distanza.
La griglia di osservazione è inserita nella sottocartella “valutazione” inserita, a sua volta, nella cartella “DAD programmazioni disciplinari” presente nel Drive di ciascuna classe.

E’ composta da quattro indicatori per le competenze trasversali - fattore persona (1. Autonomia 2. Creatività 3. Responsabilità 4. Partecipazione) e da due indicatori per le competenze digitali (1. Organizzazione di informazioni digitali 2. Uso delle tecnologie digitali).
Per ogni indicatore vengono descritti quattro livelli di competenza (A: livello avanzato B: livello intermedio C: livello base D: livello iniziale) a cui corrispondono i seguenti valori numerici (livello A = 4, livello B = 3, livello C = 2, livello D = 1).

Al termine della rilevazione dei dati lo strumento elabora la media delle competenze osservate.

 

7. Promuovere l’autovalutazione

Le attività di didattica a distanza si prestano a favorire l’adozione di strategie per l’autovalutazione. L’autovalutazione è una competenza fondamentale e la scuola è chiamata a favorirne lo sviluppo in tutti gli studenti, in una prospettiva di crescita e quindi di sviluppo delle autonomie personali. Se si propongono forme di verifica oggettiva su moduli di Google al termine della videolezione, le domande di autovalutazione potranno essere inserite utilmente al termine del modulo stesso (ovviamente senza valutazione).

Esempi di possibili domande per l’autovalutazione: quanto sono riuscito a seguire la lezione di oggi? Ritengo di aver acquisito tutte le nuove conoscenze proposte dal docente? Quali strategie ho utilizzato per lavorare al meglio delle mie capacità? Quali difficoltà ho incontrato e come le ho affrontate? In cosa penso di dover migliorare? In cosa penso di essere migliorato nel periodo di didattica a distanza? Come sto organizzando il mio lavoro individuale?

È importante sottolineare anche il fatto che le risposte fornite nei questionari di autovalutazione possono offrire spunti anche al docente rispetto alle modalità di gestione dell’attività didattica sia in videoconferenza, sia nelle parti demandate al lavoro autonomo degli studenti.

 

8. Evidenziare gli elementi di miglioramento

In questa fase di forzato distacco dalle quotidiane dimensioni relazionali è importante che la valutazione sia uno strumento per rafforzare la relazione didattica tra docente e studente. Da questo punto di vista, è fondamentale adottare una prospettiva incoraggiante e cogliere ogni occasione per mettere in evidenza i progressi fatti, le competenze in crescita, l’impegno positivamente espresso: solo inserendo la valutazione in questa logica, infatti, anche la comunicazione degli insuccessi, dei limiti, degli errori, potrà essere riletta dallo studente nella prospettiva più ampia di un percorso di crescita che continua anche in questo periodo e che anzi proprio nel frangente di difficoltà attuale trova nuovi stimoli di responsabilizzazione e autonomia personale.

 

9. Scuola dell’infanzia

La scuola dell’infanzia, per la sua specificità, merita un discorso a parte.
L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia ha
solo funzione formativa: ha il compito di mettere al centro dello sguardo dell’insegnante il processo di crescita dei bambini e delle bambine astenendosi dal giudizio sulle prestazioni. Questa caratteristica fondamentale non solo deve essere preservata nella didattica a distanza, ma ne deve diventare il fulcro.

Le osservazioni sistematiche attuate periodicamente all’interno del contesto classe possono essere continuate anche nella didattica a distanza superando i limiti dello schermo e focalizzando l’attenzione del docente sul singolo alunno. Lo strumento digitale che ci permette di continuare a mantenere vivi i contatti emotivi e relazionali deve diventare il mezzo per ritrovare l’alunno con le caratteristiche che lo contraddistinguono.
La scelta educativa e didattica della nostra scuola dell’infanzia ha messo al centro il mantenimento delle relazioni con i bambini e con le famiglie come indicato dalle Linee guida ministeriali e, di grande efficacia, è stata la programmazione settimanale di momenti di incontro nell’ambiente Meet.

Durante le videolezioni, le insegnanti conducono l’attività fornendo spunti di lettura, gioco ed esperienze ma la priorità viene data agli interventi dei bambini che hanno la necessità di raccontare, raccontarsi e ritrovarsi con gli amici in un contesto straordinario. Così come in sezione, anche a distanza, la lezione frontale cambia prospettiva e lascia spazio agli interventi dei bambini e al loro vissuto.
Lo strumento osservativo, condiviso nel Drive di istituto, costruito per la didattica a distanza, permette di puntare lo sguardo e di cogliere gli atteggiamenti del bambino di fronte all’attività, la sua modalità di partecipazione alla lezione, la ricerca di relazione con i compagni e con gli adulti di riferimento del contesto scolastico e familiare.

La famiglia resta il tramite indispensabile tra il bambino e lo strumento, permette la sua partecipazione alla videolezione e lo guida nell’uso del dispositivo consentendogli di esprimersi ed interagire.