Lettera aperta alla mia comunità scolastica

Colgo l’occasione della Pasqua per raggiungere tutta la comunità scolastica in questo momento difficile in cui il nostro sogno più grande è quello di tornare alla normalità di cui tanto ci lamentavamo, una normalità fatta di impegni, incontri e soprattutto di SCUOLA.

Una scuola aperta significa ritmi e abitudini chiari, ripetuti, che contribuiscono a dare struttura alle nostre giornate. Spazi, orari, impegni, incontri che rassicurano tutti.

La scuola come luogo fisico ci manca perché lì ci sono le persone che danno senso alla nostra vita quotidiana (compagni, amici, docenti, personale di segreteria, collaboratori scolastici), con le quali cresciamo giorno dopo giorno. Non incontrarle fisicamente ci manca.

Oggi, invece, dobbiamo imparare a gestire le ore della giornata in spazi limitati ma con tempi senza confini. Dobbiamo costruire una struttura temporale personale: alzarsi, lavarsi, vestirsi, collegarsi al pc, video lezioni con la classe, poi i compiti, le chat con gli amici e il tempo per la musica, per la tv, pranzi e cene con la famiglia e il lavoro in casa.

Gestire e sopportare questa condizione, trasformare un tempo non strutturato in un tempo utile, gestire la propria solitudine, gestire la paura, aiutare chi ci sta accanto, non farsi abbattere da pensieri negativi, si chiama resilienza. Quindi stiamo diventando tutti più resilienti ed è una buona notizia anche se avremmo preferito impararlo in altro modo, con altri mezzi e più gradualmente.

Ringrazio i collaboratori scolastici che hanno pulito e sanificato gli spazi da noi utilizzati quotidianamente.

Ringrazio il personale di segreteria che non ha mai smesso di lavorare per mantenere operativa la scuola e giorno dopo giorno porta avanti in silenzio il suo lavoro.

Ringrazio i docenti che con la didattica a distanza tengono viva la scuola, continuano a costruire competenze e a sostenere la crescita dei loro studenti.

Ma la didattica a distanza si basa sulla fiducia reciproca. Fiducia nei docenti che cercano ogni strumento, contenuto, filmato per aiutare ad imparare e fiducia negli studenti che si fanno carico di seguire le video lezioni e svolgere il lavoro individuale che viene richiesto sotto forma di compiti o di esercitazioni.

Per questo ringrazio anche le famiglie che non hanno mai smesso di sostenerci e continuano ad affiancare i loro figli nel percorso di crescita e apprendimento.

Abbiamo costruito insieme un nuovo tipo di comunità educante. Abbiamo fatto un patto (forse senza esserne consapevoli) che vale moltissimo. Ognuno fa quel che può per non restare indietro, per fare la propria parte, per migliorare se stesso e quindi la comunità. Senza la collaborazione e lo scambio, tutto sarebbe più difficile da realizzare.

Penso quindi che la capacità di lavorare con gli altri e condividere, essere responsabili individualmente e collettivamente, sia la risposta a questa crisi.

A questo la scuola deve rispondere: alla costruzione di un futuro dove i cittadini del mondo siano capaci di collaborare e unirsi e costruire qualcosa di bello insieme.

Il mio augurio è che ognuno di noi continui a fare la propria parte per costruire la sua parte di mondo.

A tutti voi una Serena Pasqua nell’attesa di ritrovarci di nuovo al solito posto!

 

Elena Osnaghi

Dirigente Scolastico